I LUOGHI DELLA MEMORIA A BERLINO: PLÖTZENSEE

Il Memoriale di Plötzensee ci ricorda una delle pagine più orribili della storia. Questo Memoriale commemora le vittime del Nazionalsocialismo. Oggi, la stanza dove venivano eseguite le condanne a morte (circa 3000 fra il 1933 e il 1945) è un luogo della Memoria.

 

Memoriale Plötzensee BerlinoFoto A.Savin – CC BY-SA 3.0

3000 PERSONE GIUSTIZIATE IN 12 ANNI

Nella seconda metà del 1800 fu costruita la prigione di Plötzensee (che prende appunto il nome dal lago vicino). Il Memoriale ricorda la funzione che ebbe questa prigione durante il Nazismo: un luogo di punizione e condanne a morte per i prigionieri politici. Fra il 1933 e il 1945 vi furono giustiziate quasi 3000 persone e la maggior parte appartenti a gruppi di resistenza, comunisti e socialisti di diverse nazionalità.

Andando per un attimo a Kreuzberg e la sua storia, durante il periodo nazista in questo quartiere ci sono stati tanti esempi di azioni e gruppi di resistenza (fra l’altro qui il Partito Comunista aveva il 30% delle preferenze, mentre nel resto della Germania appena il 14%), una di queste storie è legata a Plötzsee e a “Rote Kapelle” (cappella rossa), così i nazisti chiamavano l’organizzazione più grande della resistenza a Berlino.

La storia è della studentessa Ursula Goetze, che organizzava incontri clandestini di militanti in una delle stanze dell’hotel di proprietà dei genitori. Questo gruppo era in stretto contatto proprio con “Rote Kapelle” che faceva riferimento a Arvid Harnack, Harro Schulze Boysen (che fu per un periodo funzionario del Partito Comunista nel quartiere di Wedding) e Hilde e Hans Coppi (entrambi membri del Partito Comunista).

Anche “Rote Kapelle” utilizzava diversi luoghi a Kreuzberg per le riunioni clandestine. Nella seconda metà del 1942 la Gestapo arrestò più di 130 persone di questa organizzazione, fra cui anche Ursula Goetze, Harnack, Boysen e i coniugi Coppi, tutti imprigionati nel carcere di Plötzsee e condannati a morte.

 

Memoriale Plötzensee entrata

Foto A.Savin – CC BY-SA 3.0

 

“LE NOTTI DI SANGUE DI PLÖTZSEE”

Da ricordare anche un altro fatto storico: “Le notti di sangue di Plötzsee”. Il 3 settembre del 1943 un attacco aereo danneggiò parte della struttura del carcere che non poteva essere più utilizzata per ospitare i nuovi prigionieri, quindi si decise di accelerare tutti i processi e le condanne a morte dei prigionieri che erano già nel carcere. Tutta questa orribile operazione fu fatta semplicemnte per telefono dal Ministero della Giustizia, nella prima settimana di settembre del 1943 vennero impiccate 300 persone fra i quali 6 per errore.

Con la fine della guerra, gli alleati decisero che la prigione di Plötzensee doveva diventare un riformatorio aggiungendoci nuovi edifici. Nel 1951 il senato di Berlino eresse un monumento commemorativo alle vittime del Nazismo; del carcere sono rimaste solo le due stanze in cui venivano eseguite le condanne a morte. Ironia della sorte: Plötzensee è tutt’oggi un centro di detenzione, proprio alle spalle del Memoriale.

Una curiosità: la via che porta al Memoriale si chiama Emmy-Zehden-Weg. Emmy Zahden era testimone di Geova e faceva parte di un gruppo perseguitato dalla Gestapo, perché obiettori di coscienza. Nel 1942 fu arrestata e portata nel carcere femminile di Barnumstrasse, condannata a morte e giustiziata a Plötzensee.

Per maggiori infomazioni: Gedenkstätte Plötzensee

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