Dokumentationszentrum NS-Zwangsarbeit

Dokumentationszentrum NS-Zwangsarbeit

BERLINO E GLI ANNI DEL NAZISMO

Berlino e i Luoghi della Memoria. Si potrebbe anche dire che Berlino è un luogo della memoria. La città è piena di edifici storici ed esposizioni che testimoniano la sua storia dai tempi del nazionalsocialismo a quello della guerra fredda. Non solo, anche le strade di Berlino ci ricordano mentre passeggiamo, il periodo storico del terrore nazionalsocialista con le Stolpersteine, giusto per fare un esempio. Sono andata a visitare l’unico lager rimasto in cui venivano internati i lavoratori coatti durante il regime nazista: Dokumentationszentrum NS-Zwangsarbeiterlager a cura della fondazione della Topografia del Terrore.

Il centro di documentazione dei lager per i lavoratori coatti durante il nazionalsocialismo non si trova ovviamente a Mitte bensì nel profondo est di Berlino, nel quartiere di Schöneweide. Una volta scesi dalla S-Bahn, boisogna camminare circa 5 minuti seguendo le precise indicazioni dei cartelli stradali.
 

lavoratori coatti alla Siemens

LA MEMORIA DI BERLINO: I LAVORATORI COATTI

Innanzitutto una prima impressione mentre raggiungevo il centro di documentazione, che poi è la stessa che ho avuto la prima volta che sono andata al campo di concetramento di Sachsenhausen: questi luoghi dell’orrore si trovano praticamente vicino al centro abitato e non nascosti al riparo dagli sguardi degli abitanti. Questa cosa mi ha sempre fatto riflettere.

lavoratori coatti alla BMW

Il campo di concentramento per i lavoratori coatti di Schöneweide è l’unico intatto rimasto dei ben 3000 che si trovano nel territorio di Berlino. L’unica baracca che è possibile visitare è aperta al pubblico solo una volta al mese quando viene organizzata la visita guidata.

Quindi ho potuto visitare “solo” la più che documentata esposizione, che racconta attraverso materiale di archivio, foto e filmati d’epoca una delle pagine di quel periodo storico.
 
Intanto le incredibili cifre: quanti erano i lavoratori coatti all’epoca? 26 milioni! E chi erano? Prigionieri di guerra, prigionieri dei campi di concentramento, roma, sinti e civili.
 

lager per roma e sinti chiamato “Zigeunersplatz”

“L’ingresso al campo sportivo e’ vietato ai polacchi”

Solo per i civili c’erano ben 30mila lager nel territorio tedesco. Praticamente ogni tedesco trasse profitto dai lavoratori-schiavi e senza questa manodopera forse la guerra per la Germania sarebbe finita prima visto che l’economia tedesca era allo sfascio.

una delle baracche del lager

Dalle foto d’epoca e dalle tavole descrittive si capisce che tutti i grandi nomi industriali tedeschi da Siemens alla BMW abbiano impiegato in massa lavoratori coatti e questa non è una novità come il loro coinvolgimento attivo con gli apparati nazisti.

I primi lavoratori coatti sono stati i cosiddetti “asociali”, ovvero prostitute e mendicanti. Berlino era all’epoca anche il centro di reclusione per i roma e sinti, sempre da sfruttare per i lavori forzati. Il lager in cui furono messi i roma e sinti si trovava in quello che oggi è il quartiere di Marzahn e l’area fu soprannominata “Zigeunerplatz” (piazza degli zingari). Nel 1936, per “ripulire” l’immagine della città in vista delle Olimpiadi, i roma e sinti furono deportati nella periferia, ovvero Marzahn.
 

prigionieri militari sovietici ai lavori forzati

Nel 1940 anche gli ebrei furono costretti a lavorare nelle aziende tedesche. Per loro erano riservati reparti separati in modo da evitare il contatto con i dipendenti tedeschi. La maggior parte di questi lavoratori coatti finì poi nel campo di concentramento di Auschwitz.

Il trattamento riservato ai lavoratori coatti era miserabile e determinato dalle regole dell’odio razziale, in particolare contro quelli provenienti dalla Polonia, per non parlare di quelli che venivano dall’Unione Sovietica che venivano chiamati “Ostarbeiter”.
 
I prigionieri-lavoratori potevano contattare i familiari per posta, inutile dire che il tutto era sottoposto a controlli censori. Ai polacchi e ai sovietici era vietato qualsiasi tipo di attività e non potevano nemmeno usare i mezzi di trasporto pubblici. In caso di bombardamenti non avevano nemmeno diritto ad entrare nei rifugi e per questo motivo furono in molti a morire sotto le esplosioni.
 

Baracche del lager e alle spalle edifici residenziali

I nazisti avevano pensato a tutto. Addirittura avevano fatto costruire dei bordelli all’interno dei lager per evitare che i lavoratori coatti avessero contatto con le donne tedesche. Fino al 1943 erano 600 le donne costrette alla prostituzione sparse per circa 60 bordelli.

Complesso industriale abbondonato a Schöneweide

Queste sono solo una piccola parte delle informazioni che si trovano in questa interessantissima esposizione incentrata molto sulla vita e le condizioni dei lavoratori coatti. Una visita, secondo me, obbligatoria se si ha interesse per questo periodo storico anche se bisogna scollarsi dal centro turistico di Berlino…Anzi. è proprio un buon motivo, così si scopre anche un’altra zona della città.

Dokumentationszentrum NS-Zwangsarbeit

Britzer Strasse 5, 12439 Berlino

Orari di apertura:

dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18

2 commenti

  1. Gabriele Milia in 6. Aprile 2014 il 06:15

    …come sempre, i tuoi articoli sono di enorme interesse!

    • Marta Nuzzo in 6. Aprile 2014 il 18:24

      grazie Gabriele! mi fa piacere risentirti 🙂

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